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La Civetta

Nell’antica Grecia la civetta , insieme con il drago, era l’attributo di Atena-Minerva, divinità della saggezza. Questa dea compariva sulle monete ateniesi,sul cui rovescio compariva appunto una civetta,ed ancora Hegel, nell’Ottocento, la considerava simbolo della filosofia: infatti, così come la nottola (altro nome della civetta) spicca il volo sul far del tramonto, la filosofia giunge a comprendere il senso della storia a cose fatte, quando la storia ha già fatto il suo corso.

 


''O CURNICIELLO''

Varie sono le notizie sull’epoca e sulle modalità d’uso del corno:

- Intorno al 3500 a.C., età neolitica, gli abitanti delle capanne erano soliti appendere sull’uscio della porta un corno, simbolo di fertilità. La fertilità, allora, era abbinata alla potenza e quindi al successo. Si era soliti offrire dei corni come voto alla dea Iside affinchè assistesse gli animali nella procreazione.

- Secondo la mitologia, Giove per ringraziare la sua nutrice le donò un corno dotato di poteri magici.

- Nell’età medievale il corno per portare fortuna doveva essere rosso e fatto a mano. Il rosso simboleggiava la vittoria sui nemici e doveva essere fatto a mano perché ogni talismano acquisisce poteri benefici dalle mani che lo producono.

Il corno è il referente apotropaico (allontanante) per antonomasia: simbolo della vita, che allontana un’influenza magica maligna. Secondo la scaramanzia napoletana il corno deve essere un dono quindi per portare fortuna non deve essere comprato.